Grazie al personale del Consultorio Familiare di Iglesias

La lettera encomiastica che la signora Agostina Bua ha inviato al quotidiano L'Unione Sarda e che è stata pubblicata il 26 marzo scorso non è passata inosservata.

«Il "grazie" di una lettrice», così nel titolo, il "grazie" di un utente, di un paziente, di un cittadino – di chi, in definitiva, è nella comunità di cui anche noi siamo parte – è in fondo l'intimo movente di tutto il nostro lavoro. Esso non raramente ci giunge silenzioso, attraverso uno sguardo purtroppo non sempre gioioso, un sorriso a volte incapace di andare oltre un lieve accenno, una stretta di mano talora non più che debole.

Meno frequentemente si esprime con la pienezza attraverso cui, nella lettera in questione, lo si è voluto porgere a coloro che operano nel Consultorio Familiare di Iglesias. In essa viene narrato un microcosmo di professionalità e umanità, di dedizione ed entusiasmo, di sapienza e disponibilità. Di ciò che, insomma, è – ma non sempre – il "buono" di ciascun servizio pubblico, principalmente nell'ambito della salute delle persone.

Leggendo il racconto della signora Bua è venuto alla memoria un verso di Edoardo Sanguineti, della sua Ballata delle donne: «Penso che è culla una pancia di donna», e l'idea che il Consultorio, con il suo pregevole "Percorso Nascita", sia stato e sia esso stesso una grande "pancia-culla" per i bimbi prossimi a venire al mondo e per i loro genitori che, come ha scritto la neo-mamma, nascono insieme ai loro figli.


Il Direttore Generale
Dott. Maurizio Calamida


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Ringraziamento al Consultorio di Iglesias