A tutti i dipendenti del Comparto Sanità

CARBONIA, 10 OTTOBRE 2013 – Come è praticamente noto alla stragrande maggioranza dei dipendenti del Comparto della ASL n° 7, è oramai da anni in piedi la vicenda delle fasce retributive attribuite negli anni 2004 e 2008; come è altrettanto noto, dal mese di settembre 2010, l'attuale Direzione provvide a sospendere il pagamento di una fascia retributiva perché vennero sollevati pesanti dubbi sulla legittimità della determinazione dei fondi contrattuali da parte dell’allora Direttore Generale Dott. Pietro P. Chessa.

Anzi, per meglio dire, l'allora Direttore Generale con atto formale (delibera n° 920 del 20/08/2009) dichiarò espressamente nulle le deliberazioni con le quali i precedenti Direttori Generali, nel 2005, Dr. Emilio Simeone (delibera n° 1280 del 05/07/2005) e nel 2008, Dr. Benedetto Barranu (delibera n° 1714 del 31/12/2008), avevano modificato ed incrementato i fondi per il finanziamento delle fasce retributive. Il motivo della dichiarazione di nullità era dettato dal "contrasto con i vincoli e limiti risultanti dai contratti collettivi nazionali e che le clausole difformi sono nulle e non possono essere applicate". Di fatto, quindi, venivano dichiarati nulli anche gli accordi decentrati stipulati tra Azienda ed Organizzazioni Sindacali.

Successivamente anche il Collegio dei Sindaci (ovvero i Revisori) della ASL in più occasioni mise in discussione le operazioni sulla rideterminazione dei fondi, ed in epoca ancora successiva gli stessi Revisori – con un esposto del 23/02/2011 – informavano la Procura Regionale della Corte dei Conti circa le gravi irregolarità amministrative e contabili della vicenda.

Il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza ha effettuato approfonditi accertamenti al termine dei quali la Procura della Corte dei Conti, nei suoi atti conclusivi, ha affermato la invalidità dei ripetuti contratti collettivi aziendali.

Poiché la conseguenza è la invalidità dell'attribuzione delle due fasce retributive avvenute con decorrenza 1 aprile 2004 e 1 febbraio 2008, la scrivente Azienda, pur non avendo avuto mai nessun ruolo attivo nei fatti, né aver certamente causato danni, si trova oggi nella spiacevolissima posizione di dover obbligatoriamente porre rimedio alle denunciate irregolarità.

Ciò impone di:
1) rivedere l'assegnazione delle fasce retributive fino ad oggi attribuite;
2) procedere al recupero delle somme erogate a titolo di fasce retributive per il passato.

La Direzione Generale è molto consapevole delle conseguenze particolarmente spiacevoli che ci saranno per i dipendenti, ma, con tutta evidenza, di fronte a precise conclusioni dell'Autorità Giurisdizionale Contabile, non ci sono alternative.
I Revisori e la Corte dei Conti hanno dichiarato l'obbligo del recupero delle somme.
Non si può purtroppo fare altrimenti.

Ma l'Amministrazione, questa Amministrazione, è anche consapevole che i Dipendenti non hanno alcuna responsabilità su quanto accaduto; i Dipendenti hanno percepito in buona fede quanto loro attribuito in base agli accordi Azienda – Sindacati rivelatisi poi illegittimi.

Ed è proprio per questo che l'Amministrazione sta facendo e farà di tutto per rendere il meno amaro possibile il percorso di normalizzazione del sistema.
Questo è un impegno solenne che l'Azienda assume nei confronti di tutti i Lavoratori. In questa ottica è doveroso quindi informare che, se da una parte si procederà nel mese di novembre p.v. a sospendere il pagamento della fascia del 2004 (con un valore medio di €. 50,00 lordi e circa €. 35,00 netti), da un'altra parte si potrà prevedere una forma di compensazione tra quanto oggetto di restituzione per il passato ed i crediti retributivi a vario titolo che verranno a maturare nel prossimo futuro. Su quest'ultimo aspetto si potrà avviare un confronto per un piano di rientro il più possibile condiviso.

Tutto quanto sin qui esposto è stato anche riferito ai Rappresentanti Sindacali che proprio oggi sono stati informati della grave situazione in un apposito incontro; dopo ampia discussione i Rappresentanti Sindacali hanno manifestato il loro dissenso sulle posizioni e proposte dell'Amministrazione.

Ma purtroppo, come detto in precedenza, non ci sono alternative e la Direzione spera fermamente in qualche forma di collaborazione.
Si informano inoltre i Lavoratori che in questi giorni la Direzione invierà a ciascun Dipendente una lettera con la quale verrà formalmente – come prevede la legge – comunicato il procedimento attivato.

Si comunica infine che ogni nuova notizia o comunicazione al riguardo verrà tempestivamente diffusa dall'Azienda, la sola ad averne titolo nel merito della questione.
Con il presente comunicato la ASL spera di avere in qualche maniera chiarito i gravi problemi riguardanti la vicenda delle fasce retributive e conferma la piena disponibilità ad eventuali ulteriori informazioni o chiarimenti.

Il Direttore Generale
Dott. Maurizio Calamida


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Comunicato ai dipendenti