L’organizzazione per intensità di cure e complessità assistenziale: quale modello?

L’ospedale per intensità di cura è il modello organizzativo che si colloca in continuità nel lungo processo di cambiamento, volto a caratterizzare sempre di più l’ospedale come luogo di cura delle acuzie. Il modello per intensità di cura è un’ opportunità da non perdere per superare le criticità del sistema e per consolidare i miglioramenti del servizio già conseguiti.
Il livello di cure richiesto dal singolo caso consegue a una valutazione di instabilità clinica, associata a determinate alterazioni dei parametri fisiologici e alla complessità assistenziale. La graduazione dell’intensità delle cure permette di rispondere in modo diverso e appropriato con tecnologie, competenze, quantità e qualità del personale assegnato ai diversi gradi di instabilità clinica e complessità assistenziale. L’organizzazione dell’ospedale per intensità di cura richiede nuovi ruoli professionali, nuovi strumenti e un ripensamento della presa in carico del paziente, perché sia il più possibile personalizzata, univoca, condivisa a tutti i livelli di cura.

Obiettivi del convegno
Occorre quindi passare dall’idea di curare la malattia a quella di farsi carico del malato, dall’hosting al case management “gestore del caso”. Questo determina la necessità di introdurre modelli di lavoro multidisciplinari per percorsi e obiettivi, con definizione di linee guida e protocolli condivisi, e presuppone la creazione di un team multidisciplinare capace di operare secondo tale impostazione concettuale. In base a tale approccio, medici e infermieri sono chiamati a una funzione di primissimo piano nello sviluppo di tutte le attività comprese nel percorso diagnostico-terapeutico assistenziale del paziente.
A qualsiasi livello d’intensità di cura ci sono complessità assistenziali diverse. A volte instabilità e complessità assistenziale coincidono perfettamente, in molti casi no. Possiamo distinguere i setting assistenziali prevalentemente su 3 livelli:
1) Livello di intensive care che comprende le terapie intensive e sub intensive; deve essere centralizzato, polivalente e curare la reale instabilità clinica; l’accesso a questo livello è caratterizzato dalla instabilità del paziente e deve avvenire in una logica di appropriatezza.
2) Livello di high care costituito dalle degenze ad alto grado di assistenza di breve durata, nel quale confluisce gran parte della casistica, è caratterizzato dalla complessità, una elevata variabilità della complessità medica ed infermieristica.
3) Livello di low-care che è invece dedicato alla cura delle postacuzie. Fanno parte di questo livello le degenze a basso grado di assistenza. E’ da ritenere che la lowcare identifichi un’area in cui vengono accolti pazienti con pluripatologie, che necessitano ancora di assistenza sanitaria, ma non ad alto contenuto tecnologico ed ad alta intensività assistenziale.

Giovedì 22 dicembre ore 8.30 Aula Gaetano Fiorentino P.O. Sirai di Carbonia

Programma del Convegno "L’organizzazione per intensità di cure e complessità assistenziale: quale modello?"