Inaugurazione Hospice e Tallaroga

Nella mattinata odierna sono state inaugurate due strutture della ASL numero 7 di Carbonia.

Si tratta dell’Hospice, costruito in uno stabile del P.O. Santa Barbara di Iglesias, nel quale sono ospitate le strutture di Riabilitazione e di Terapia Antalgica, e della Comunità Terapeutica Residenziale per pazienti in doppia diagnosi di Tallaroga, località tra Iglesias e Villamassargia.

Alle cerimonie inaugurali delle due importanti strutture era presente l’assessore regionale all’Igiene e Sanità, dott.ssa Nerina Dirindin, oltre naturalmente al Direttore Generale della ASL7 dott. Benedetto Barranu, al Direttore Sanitario dott. Pietro Chessa, al Direttore Amministrativo dott. Pietro Salis.

Il reparto di Medicina Riabilitativa, la cui responsabile è la dottoressa Miriana Fresu, attualmente può contare su 10 posti letto per riabilitazione intensiva, che presto verranno aumentati a 20. Nella medesima struttura è ospitato anche il servizio di Terapia Antalgica, riservata ai pazienti terminali sia in regime di ricovero che come pazienti esterni.

La Comunità Terapeutica Residenziale per pazienti in doppia diagnosi di Tallaroga, invece, è la prima Comunità pubblica in Sardegna riservata a pazienti tossicodipendenti e con problemi psichici. Per questo motivo riveste una valenza regionale e non solo locale.

Lo stabile, completamente ristrutturato dopo essere rimasto in stato di abbandono per anni, consta di 22 posti letto, in camere doppie.

La struttura è gestita direttamente dalla ASL, attraverso il responsabile, dott. Roberto Pirastu, che si avvale della collaborazione di 21 operatori, di cui 5 psichiatri a rotazione, 3 psicologi, 6 infermieri, oltre al personale tecnico-amministrativo.

I servizi complementari, quali la pulizia dei locali e la cura del verde, sono stati invece affidati ad un’ATI composta da cooperative di tipo B, in cui, cioè, almeno il 30% del personale è composto da persone affette da disabilità.

Alla cerimonia inaugurale della Comunità di Tallaroga era presente anche il professor Gianluigi Gessa, luminare della genetica, che aveva iniziato la propria attività medica proprio nel settore delle dipendenze. “La tossicodipendenza non si cura soltanto col metadone”, ha affermato, “ma anche con l’approccio del dialogo. Noi medici lo abbiamo capito in ritardo, rispetto agli operatori sociali, ma la Sardegna è un punto di riferimento nazionale”.